Le gallerie A arte Invernizzi di Milano e Annely Juda Fine Art di Londra hanno inaugurato, rispettivamente martedì 12 marzo e giovedì 7 marzo 2024, alle ore 18, una importante mostra antologica di François Morellet (1926-2016), uno dei più significativi artisti internazionali del XX secolo, realizzata in collaborazione con Estate Morellet.
Attivo dai primi anni Cinquanta nell’ambito dell’astrazione geometrica, Morellet ne ha rivoluzionato e costantemente reinventato le coordinate teoriche e linguistiche, con la realizzazione, in oltre sei decenni di attività, di opere pittoriche, oggettuali, cinetiche e installative costantemente tese alla eliminazione della soggettività individuale dell’artista, così come delle nozioni convenzionali di composizione, superficie, struttura, spazio, esperienza. La sua arte si è da sempre fondata sull’intreccio di un estremo rigore sistematico con una inesauribile e demistificante libertà ed ironia. Dalle prime opere caratterizzate dall’attivazione ottica e cinetica di superfici e spazi, a quelle successive connotate dalle interferenze plastiche e installative di acciaio, neon, ferro, nastro adesivo, rete metallica, legno, Morellet ha da sempre inteso decostruire e ricreare il linguaggio astratto in una immagine aperta, dinamica, pulsante, nella quale il dialogo tra sistematicità e casualità rigenera continuamente l’operazione artistica come spazio di relazione con uno spettatore attivo e partecipe. Anticipatore, pioniere e protagonista delle ricerche programmate e minimali degli anni Cinquanta e Sessanta, Morellet è oggi unanimemente e internazionalmente riconosciuto anche come antesignano di una visione generativa ed immersiva dell’immagine, che nelle più recenti generazioni artistiche costituisce una delle più innovative declinazioni della creatività astratta e digitale.
L’esposizione antologica, costituita da più di quaranta opere, è articolata in un duplice percorso parallelo che si snoda attraverso le due gallerie: spazi espositivi nei quali l’artista ha realizzato numerose mostre personali e interventi, in lunghi e fecondi decenni di collaborazione; in sei occasioni da Annely Juda Fine Art di Londra, dove l’artista ha esposto dal 1977, e in otto circostanze da A arte Invernizzi di Milano, la prima delle quali nel 1994 proprio in occasione della mostra inaugurale della galleria (Dadamaino Morellet Uecker), di cui ricorre quest’anno il trentennale.
A arte Invernizzi a Milano presenta la grande installazione al neon π Weeping neonly bleu n° 1 (2001), già presentata ad Art Basel Unlimited nel 2017: costituisce il fulcro dello spazio inferiore, dove dialoga con opere su tela e neon dalle forme geometriche inclinate, dischiuse ed espanse (2012-15) e con un’opera in alluminio (2004). Uno spazio viene dedicato alla significativa opera cinetica del 1965 Néon 0°-90° avec 4 rythmes interférents caratterizzata dai ritmi intermittenti e alternati delle pulsazioni luminose del neon su fondo nero.
Al piano superiore sono esposti lavori al neon su tela nera tra cui La fuite nocturne n° 10 del 2016 in dialogo con opere al neon su tela bianca come Farandole blanche del 2009. Le sale successive presentano una selezione di opere storiche su tela e su tavola (1969-76) nelle quali la proliferazione iterativa e dinamica delle superfici in griglie e trame ottiche si trova in relazione con alcuni lavori del ciclo “Reinforced concrete” (2006).
Annely Juda Fine Art a Londra espone al terzo piano della galleria il grande trittico Sous-Prématisme n° 1, n° 2, n° 3 (2010), oltre ad altre tre opere al neon realizzate tra il 2009 e il 2011 che espandono gli archetipi geometrici del quadrato e del rettangolo. Nella sala seguente sono presenti opere del 2015, tra cui 3D concertant n° 14: 77°-90°-81°, nelle quali si riconosce il suo caratteristico destabilizzare il rigore geometrico dell’immagine in sfasamenti, inversioni, iterazioni, amplificazioni. Il percorso culmina al piano superiore con significative opere storiche degli anni Sessanta e Settanta in cui l’artista declina la sua ricerca sulle dimensioni percettive di colori e trame (1961-74) e con opere di grande dimensione realizzate tra il 2012 e il 2015, tra cui Rococoncret n° 6 (2012).
L’antologica costituisce un’occasione inedita e significativa per riconoscere e riaffermare la centralità dell’opera di Morellet nel contesto internazionale, sia nel suo significato storico sia nella sua feconda attualità ispiratrice.
In occasione della mostra è stato pubblicato un catalogo bilingue con saggi di Francesca Pola e Jonathan Watkins che, oltre a documentare accuratamente le mostre di Milano e Londra, sarà corredato da materiale iconografico e documentario, volto a ripercorrere le mostre realizzate da Morellet nel corso dei duraturi e intensi decenni di collaborazione con A arte Invernizzi e Annely Juda Fine Art.