15.12.2005 | 15.02.2006

François Morellet

La galleria A arte Studio Invernizzi ha inaugurato giovedì 15 dicembre 2005 una mostra personale dell’artista François Morellet, che ha presentato una serie di opere recenti in cui la scansione dello spazio, secondo dinamiche della visione proprie dell’approccio teorico di Morellet, è coniugata alla libertà immaginativa.
L’arte di François Morellet nasce dall’intreccio di un estremo rigore sistematico con una inesauribile curiosità, una sospesa e demistificante libertà di sperimentazione: in virtù dell’ironia straordinaria che caratterizza l’atteggiamento dell’artista francese, evidente nelle sue ibridazioni formali e linguistiche, nel ‘travestire’ la geometria attraverso il reale.
In mostra sono state presentate opere rappresentative dell’ultimo ciclo creativo dai titoli Cross crash, Décrochage, Strip-teasing, Lamentable, Twin strip-teasing, π Strip-teasing.
“Nell’acquisizione di materiali differenti per la creazione dell’immagine, François Morellet gioca contemporaneamente su un duplice registro. L’elemento naturale non è aggiunta del valore puramente oggettuale, quanto parte strutturante dell’opera, elemento fondante e nel medesimo tempo destabilizzante il suo rigore geometrico. La geometria si traveste anche nelle opere con i neon: gli orientamenti reciproci delle diverse parti sono regolati secondo misure e angoli matematici, riconoscibili in una dimensione complessiva di relativa instabilità: un risveglio dell’attenzione in un’ambientazione di silenzio, la superficie neutra del muro o della tela.
Lo spostamento ottico e fisico centra l’attenzione sulla potenzialità percettiva: i materiali impiegati si equivalgono e le forme assumono un’autonomia totale da essi, lo sfasamento costituisce la duplicazione dell’immagine nella sua stessa realtà che si riconosce fisica. L’illusionismo scoperto, e annullato in questa sua assoluta evidenza, diviene esplicito travestimento.”
La mostra è stata accompagnata da un catalogo bilingue contenente un dialogo tra François Morellet ed Epicarmo Invernizzi, le riproduzioni delle opere esposte in galleria, una poesia di Carlo Invernizzi e un apparato bio-bibliografico.