02.10.2003 | 27.11.2003

Gianni Asdrubali

La galleria A arte Studio Invernizzi ha inaugurato giovedì 2 ottobre 2003 una mostra personale di Gianni Asdrubali.
In mostra sono state presentate opere inedite dal titolo Azota, testimonianza di un lavoro di estrema tensione tra strutturazione e destrutturazione dinamica del corpo del vuoto incentrandosi nell’immagine sintetica di un istante come figura della propria contraddizione di senso.

Gianni Asdrubali, nato a Tuscania nel 1955, si afferma nei primi anni ’80 come protagonista di una ricerca contrapposta alle regole espressive del tempo.
Nel 1982 partecipa alla mostra Lapsus alla galleria La Salita di Roma e nel 1984 tiene la sua prima mostra personale alla galleria Artra di Milano.
Nel 1985 viene invitato da Flavio Caroli alla mostra Anniottanta alla Galleria d’arte Moderna di Bologna e nel 1986 partecipa alla mostra Il meno è il più, a cura di Filiberto Menna,  presso La Salerniana di Erice.
Nel 1988 viene invitato alla mostra Schlaf der Vernunft al Museum Fridericianum di Kassel, alla Australian Biennale a Sidney e ad Aperto ’88 alla Biennale di Venezia.
Nel 1996 firma con i pittori Bruno Querci e Nelio Sonego e il poeta Carlo Invernizzi il manifesto Tromboloide e disquarciata. Natura Naturans e partecipa all’omonima mostra al Centro Espositivo della Rocca Paolina di Perugia, alla Galleria Nothburga di Innsbruck e al Museum Rabalderhaus di Schwaz.
Nel 1999 viene invitato alla mostra Arte italiana. Ultimi quarant’anni. Pittura aniconica alla Galleria d’arte Moderna di Bologna e nel 2000 alla mostra itinerante Zwischen Figur und Körper. Aspekte der italienischen Kunst der Nachkriegszeit alla Städtische Galerie di Rosenheim, ai Musei Civici Villa Manzoni a Lecco e alla Städtische Galerie Villa Zanders di Bergisch Gladbach.
Nel 2001 l’Institut Mathildenhöhe di Darmstadt presenta una grande retrospettiva.

In occasione della mostra è stato pubblicato un catalogo con un dialogo tra l’artista e Pamela Ferri, le riproduzioni delle opere esposte in galleria, una poesia di Carlo Invernizzi e un apparato bio-bibliografico.