06.03.2001 | 28.04.2001

Nelio Sonego

La galleria A arte Studio Invernizzi ha inaugurato martedì 6 marzo una mostra personale dell’artista Nelio Sonego, che ha presentato un intervento appositamente pensato per l’occasione e realizzato direttamente sulle pareti dello spazio espositivo.
“La pittura di Sonego ha sempre manifestato e raggiunto una combinazione con lo spazio circostante, nel momento in cui i segni su carta o su tela vengono alla luce e quando vengono collocati in un luogo, producendo un'attivazione in senso dinamico del vuoto apparente che può circondarli. In qualche caso, poi, Sonego ha propriamente agito sul luogo specifico, sulle pareti o in altro modo. In questo caso, però, il risultato deriva da un progetto pensato per la galleria come spazio che entra a far parte dell'opera. (...) Quelle iconografie (...) tornano ad essere parte dello spazio per Sonego (...) con l'accorgimento di essere tracciate sulla parete, seppur indirettamente per la presenza di un sottile diaframma, voluto proprio per dare al segno la parvenza di un volume e trasformarlo in presenza che non vuole essere integrata alla parete come una veduta o un quadro, ma divenire parte della parete intesa come momento bidimensionale di uno spazio globale. L'intenzione di Sonego è quindi di fare che il luogo sia l'opera, e per questo l'ambiente è pensato secondo una successione che alterna i suoi “angoarcoli” secondo la costante variabile dei quattro elementi disposti a due a due come segni aperti, con l'ulteriore presenza, talvolta, delle tracce di colore - quel rosso, quel giallo, quel blu, quel verde - che sono inserzione minima ed essenziale di un'altra dimensione di senso, allusione a una realtà che esiste al di fuori di quell'attimo, di quel frammento di spaziotempo, per affermare la quale basta inserire un punto, una macchia, perché sia già presente come totalità. È ancora, soprattutto, energia visiva, ipotesi di vitalità dello spazio intero” così scrive Francesco Tedeschi nel catalogo che è stato pubblicato in occasione nella mostra, contenente le riproduzioni dell’intervento realizzato in galleria, un apparato bio-bibliografico e una poesia di Carlo Invernizzi.