La galleria A arte Invernizzi ha inaugurato martedì 19 settembre 2023 una mostra personale di Nelio Sonego, in cui viene ripercorsa la sua ricerca del ciclo “Orizzontaleverticale”.
Le prime opere intitolate Orizzontaleverticale, realizzate da Sonego nel 2003, hanno dato inizio ad un ciclo creativo tuttora in corso, i cui ultimi risultati sono presentati in mostra. La genesi di questa serie, tuttavia, risale agli inizi della sua ricerca, negli anni Ottanta, quando compaiono lavori creati a pastello in cui il modulo rettangolare è moltiplicato in un gesto cumulativo. Appare qui per la prima volta il rettangolo aperto con linee sovrapposte a cui Sonego sarebbe tornato nel 2003, dopo due decenni di studio volto a ridurre il segno alle sue componenti minime.
Il percorso espositivo prende avvio da Rettangolareverticale (2003), dove il segno che si ispessisce nella ripetizione delle linee e l’insistenza sulla forma rettangolare sembrano voler replicare e portare a fondo i confini della tela. È proprio lo spazio pittorico a venire messo in discussione a partire dalle opere del 2005, esposte nella prima sala del piano superiore, in cui la reiterazione conduce alla disarticolazione del rettangolo e la tonalità si fa più luminosa, portando ad un’esplosione cromatica destinata a rimanere caratteristica del ciclo fino ai suoi esiti più recenti. Il nucleo di opere esposto nella seconda sala risale al 2010-2012: qui il segno non assume una forma riflessiva nello spazio della tela, ma una forma più materiale, e allo stesso tempo più mentale, sopra e oltre quello spazio. La pittura sembra strabordare oltre il limite del supporto, coinvolgendo lo spazio e l’osservatore.
Al piano inferiore opere del 2023 mostrano un ulteriore sviluppo attorno allo spazio della pittura, inteso ora sia in senso fisico (la tela, ma anche lo spazio espositivo), sia in senso mentale (lo spazio dell’osservazione). In questi lavori recenti Sonego varia lo spessore della tela e lo spazio di “margine” assume adesso una maggiore rilevanza ottica, spostando ancora una volta i confini nel rapporto fra segno e spazio.
La mostra offre così due livelli di lettura. Da un lato permette di osservare una traiettoria di sviluppo nella pittura di Sonego; dall’altro permette di riflettere sull’articolazione di diverse soluzioni a un problema con cui l’artista si è sempre confrontato: il rapporto fra il segno e lo spazio, fisico e mentale.
In occasione della mostra è stato pubblicato un catalogo bilingue con un saggio di Davide Mogetta, la riproduzione delle opere in mostra e un aggiornato apparato bio-bibliografico.