21.02.2019 | 29.04.2019

Niele Toroni

La galleria A arte Invernizzi ha inaugurato giovedì 21 febbraio 2019 una mostra personale di Niele Toroni. L'esposizione, realizzata in occasione dei venticinque anni di attività della galleria, ha presentato opere in dialogo con l’ambiente ed era improntata intorno al numero venticinque.

Dal 1967 Niele Toroni lavora con una precisa metodologia la quale prevede, su supporti differenti, la successione di impronte di pennello n. 50 a 30 cm di distanza l’una dall’altra, ciascuna delle quali risulta luogo di epifania di un divenire e di una metamorfosi incessante del suo fare nel tempo.

“Niele Toroni ripete la sua impronta di pennello nel tempo e nello spazio. E mai è la stessa cosa, perché lo stesso è lo stesso è lo stesso è irriducibilmente dissociato dall’essere identico. Il pleonasmo diventa batteria; l’energia dell’iterazione, struttura aperta. Non gli alti e bassi dell’anima dell’artista sono gli inibitori dell’identità, ma i luoghi di esplicitazione del metodo. L’esercizio della pittura vera, sbarazzata dalla zavorra di tutti i giudizi di valore e di tutti gli ammiccamenti storici, è la costante: trova in ogni lavoro la propria essenza attraverso il rimando alla sua stessa essenza. Il mondo non viene ridotto a due dimensioni, come altrimenti in un quadro, ma pittura è una determinata situazione e diventa così struttura aperta, liberamente riconcepibile nel tutto.” (Harald Szeemann, 1991).

Al piano superiore un’opera costituita da venticinque carte, ciascuna contenente una sola impronta di pennello, è stata installata nella sala espositiva a partire da multipli di 30 cm di distanza affinchè ci si potesse lasciar guidare visivamente nella percezione dello spazio come campo attivo; hanno completato il progetto espositivo due tele di grandi dimensioni, alcuni interventi a muro e lavori realizzati su differenti supporti, quali manifesti, carte giapponesi e cartoncino.

Al piano inferiore l’opera Impronte di pennello n. 50 a intervalli di 30 cm del 1987 - composta da venticinque tele ciascuna di 100x100 cm - ha ridefinito lo spazio espositivo con le sue pennellate ritmando lo sguardo del visitatore che ha potuto liberamente seguire la loro scansione, frutto di un gesto quasi tantrico, che non è mai ripetizione bensì materializzazione di una irripetibile e sempre mutevole individualità.

In occasione della mostra è stata pubblicata una monografia bilingue contenente una intervista immaginaria di Niele Toroni e un testo di Giorgio Verzotti, corredata da materiale iconografico che ripercorre il lavoro realizzato dal pittore nel corso degli anni in collaborazione con A arte Invernizzi, sia presso la galleria che in spazi pubblici e privati.